Un caso lungo 13 anni, oggi la Cassazione decide su pestaggio e morte del giovane Stefano.
Oggi si tiene il processo in cui sono imputati 4 carabinieri ritenuti responsabili del pestaggio e della morte del giovane Stefano Cucchi. I giudici della suprema corte decideranno se confermare o meno la sentenza Corte d’Assise d’Appello di Roma.
Il 7 maggio scorso la Corte d’Assiste aveva condannato a 13 anni per omicidio preterintenzionale i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro. I due erano accusati del pestaggio di Stefano Cucchi. In secondo grado è stato condannato per falso a quattro anni Roberto Mandolini, ex comandante della stazione Appia e a due anni e mezzo per lo stesso reato Francesco Tedesco, dalle cui dichiarazioni era emerso il pestaggio avvenuto nella caserma Casilina.
Un giorno importante per la famiglia Cucchi e il loro legale. “Oggi è un giorno che aspettavamo da molto, adesso ci aspettiamo una conferma delle sentenza di Appello e che dopo 13 anni si arrivi a mettere la parola fine su questa vicenda”, ha detto l’avvocato Stefano Maccioni, legale della famiglia.
La speranza di Ilaria Cucchi
“Questa vicenda ha restituito speranza è fiducia a tante persone, speriamo che questa fiducia non venga delusa”, ha detto Ilaria Cucchi. Una vicenda che va avanti da troppo tempo però e che sta faticando ad ottenere giustizia, come sottolinea l’avvocato Anselmo. “Dopo 15 gradi di giudizio e più di 150 udienze è una vicenda estenuante, siamo stremati ma siamo arrivati sin qui e abbiamo fiducia nella verità”.
Arriva finalmente l’ultimo giudizio sul caso Cucchi, riguardo al giovane Stefano Cucchi arrestato e pestato dai carabinieri nella caserma Casilina la notte del 15 ottobre 2009. Stefano è morto dopo sette giorni dopo all’ospedale Sandro Pertini di Roma in seguito alle lesioni riportate. Oggi si aspetta che la legge faccia giustizia per il giovane Stefano e la famiglia Cucchi.